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SCOPERTA UNA DISCARICA ABUSIVA DOVE VENIVANO BRUCIATI RIFIUTI DI VARIA NATURA, 5 ARRESTI

Cronaca

SCOPERTA UNA DISCARICA ABUSIVA DOVE VENIVANO BRUCIATI RIFIUTI DI VARIA NATURA, 5 ARRESTI

Un'ampia area situata in piena campagna, a pochi chilometri da Gela, era stata trasformata in una vera e propria discarica abusiva. In quell'area venivano scaricati rifiuti di ogni ge...

Donata Calabrese

26 Agosto 2021 13:20

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Un'ampia area situata in piena campagna, a pochi chilometri da Gela, era stata trasformata in una vera e propria discarica abusiva. In quell'area venivano scaricati rifiuti di ogni genere che poi venivano incendiati. Cinque le persone arrestate dagli agenti del commissariato di Gela nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla procura. I cinque indagati sono accusati di reati ambientali e in particolare di combustione illecita di rifiuti. Reato aggravato poiché commesso nell'ambito di attività d'impresa e in territorio che è stato interessato da dichiarazioni di stato di emergenza nel settore.Gli investigatori hanno accertato che sul sito, da poco, erano stati sversati ingenti quantitativi di rifiuti, dati poi alle fiamme, la cui natura è oggetto di accertamenti da parte degli organi inquirenti. In un'occasione, per far sparire i rifiuti gettati illecitamente, venne appiccato un incendio di grandi dimensioni. Nel corso dell'indagine, i poliziotti della sezione investigativa del Commissariato, hanno sequestrato anche due grossi camion attraverso i quali la ditta movimentava illecitamente i rifiuti che poi venivano incendiati nell'area adibita a discarica abusiva che è stata posta sotto sequestro.A giugno due braccianti agricoli di Niscemi, di 40 e 43 anni, erano stati denunciati dai carabinieri per aver appiccato un rogo nelle campagne di contrada Mighechi.I due erano stati sorpresi ad appiccare l'incendio nell'ambito di un'operazione condotta dai militari della Compagnia di Intervento Operativo del 12° Reggimento Carabinieri «Sicilia» e dai carabinieri della sezione Radiomobile di Gela, nell'ambito di un servizio di controllo del territorio. All'interno della loro azienda agricola stavano bruciando scarti vegetali, teloni di plastica per la copertura di serre, pannelli in lana di vetro, fili di nylon e altri rifiuti pericolosi derivanti dall'attività della loro impresa. Il rogo, minacciò anche il vicino canneto situato nella riserva naturale orientata del Biviere di Gela.di Donata Calabrese

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