Salute
’’SCORIE NUCLEARI NO GRAZIE!’’, E’ UNANIME IL PENSIERO DEGLI AMMINISTRATORI DEL TERRITORIO’’SCORIE NUCLEARI NO GRAZIE!’’, E’ UNANIME IL PENSIERO DEGLI AMMINISTRATORI DEL TERRITORIO
Da nord a sud sono già scappate le proteste: l'individuazione dell'area nissena come potenziale deposito nazionale di rifiuti nucleari ha generato malcontenti tra politici, agricol...
Da nord a sud sono già scappate le proteste: l'individuazione dell'area nissena come potenziale deposito nazionale di rifiuti nucleari ha generato malcontenti tra politici, agricoltori e associazioni. Ad indignarsi sono stati anche i sindaci di Gela, Butera, Riesi e Mazzarino. Gli stessi che ieri pomeriggio, insieme al deputato Mancuso ed altre figure istituzionali, hanno eseguito un sopralluogo tra le campagne al confine della contrada Figotto, candidata ad ospitare il sito. Una notizia che secondo sindaci e deputati è calata dall'alto, senza alcun tipo di consultazioni. Sono convinti che l'area denominata cl8 sia tutt'altro che predisposta ad ospitare rifiuti radioattivi. Alcuni motivi, tra i tanti, vanno ricercati nella produttività di quelle terre che attraverso l'agricoltura riesce ancora a dare sostentamento ai tanti coltivatori della zona. Secondo il sindaco Chiantia bassa è la probabilità che proprio l'area nissena venga scelta. E forse tutti i torti non ha. A dimostrarlo sono alcuni dei criteri di selezione dettati dall'Ispra nel 2014. Si parla infatti di luoghi poco abitati, con una sismicità modesta, senza vulcani né rischi di frane e alluvioni. Non a quote troppo elevate non su pendenze eccessive. Non troppo vicine al mare. Non molto vicine a autostrade e ferrovie, ma abbastanza vicine ad autostrade e ferrovie per poter essere raggiunte comodamente dai carichi di materiale da stoccarvi. Addirittura il criterio di approfondimento numero 11 afferma che per la scelta del luogo bisogna valutare con attenzione le zone con "produzioni agricole di particolare qualità e tipicità e luoghi di interesse archeologico e storico". tutti elementi che caratterizzano l'area Buterese, e che dunque la escluderebbero a priori. l'iter per l'individuazione del deposito è ancora agli inizi: ora partirà la consultazione dei documenti per la durata di due mesi. Nei quattro mesi successivi si terrà un seminario nazionale. Le osservazioni, le contestazione la discussioni serviranno ad aggiornare la carta nazionale delle aree potenzialmente idonee, che verrà poi nuovamente sottoposta ai pareri dei ministeri. Infine verrà convalidata la versione definitiva della carta. La Sogin dunque punta ad una procedura partecipata e trasparente al termine della quale saranno gli stessi comuni a candidarsi ad ospitare il deposito di rifiuti nucleari. La politica tutta, o quasi, non ci sta e tante sono le iniziative che verranno intraprese nelle prossime settimane.