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Sutera, Cittadinanza onoraria alla polizia in memoria del poliziotto Zucchetto, ucciso dalla mafia

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Sutera, Cittadinanza onoraria alla polizia in memoria del poliziotto Zucchetto, ucciso dalla mafia

Stamane la cerimonia nel piccolo comune nisseno

Redazione

29 Gennaio 2025 13:47

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Questa mattina, nel Museo etnoantropologico di Sutera e alla presenza del capo della Polizia Vittorio Pisani, si è svolta la cerimonia per il conferimento della cittadinanza onoraria alla Polizia di Stato, in memoria dell'agente scelto Calogero Zucchetto, nato a Sutera il 3 febbraio 1955 e ucciso a Palermo dalla mafia il 14 novembre 1982. L'evento, al quale hanno preso parte i familiari di Zucchetto, il prefetto ed il questore di Caltanissetta, Chiara Armenia e Pinuccia Albertina Agnello, nonché il sindaco di Sutera Giuseppina Catania, ha avuto un forte valore simbolico. È stato infatti un atto di riconoscimento e gratitudine verso la Polizia di Stato e, in particolare, verso il sacrificio di Calogero Zucchetto, un giovane poliziotto suterese che ha dato la vita per la giustizia e la sicurezza dello Stato.

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La cerimonia è iniziata con la deposizione di una corona d'alloro al monumento dedicato a Zucchetto, nell'omonima piazza di Sutera. In quel momento carico di emozione, il capo della Polizia, insieme al prefetto di Caltanissetta e alla sorella di Lillo, Santina, ha reso omaggio al sacrificio del poliziotto.Una toccante esibizione del gruppo scolastico "Leonardo's ensemble" e la proiezione di un video del gruppo musicale "Bellamorèa", hanno ripercorso le vita di Zucchetto nella famiglia della Polizia di Stato e ricordato le centinaia di vittime uccise dalla mafia.

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Il momento centrale dell'evento è stato il conferimento della cittadinanza onoraria alla Polizia di Stato, simbolicamente consegnata al capo della Polizia dal sindaco Giuseppina Catania. La motivazione di questo gesto è legata all'impegno quotidiano dei poliziotti nel garantire la sicurezza a tutti i cittadini, sottolineando l'importanza del legame tra la comunità di Sutera e la Polizia di Stato.Il prefetto Pisani, nel suo intervento di ringraziamento, ha sottolineato l'importanza di ricordare figure come quella di Calogero Zucchetto. Lui, così come tanti magistrati e appartenenti alle Forze dell'ordine, in quegli anni, erano consapevoli del rischio di essere uccisi ma, nonostante ciò, non si sono mai tirati indietro. L'immagine di Zucchetto sulla Vespa, ha ricordato il capo della Polizia, con la quale faceva gli appostamenti, è la fotografia delle difficoltà che in quel tempo si avevano nel fare attività investigative. Non c'era, infatti, il supporto della tecnologia come accade oggi e gli investigatori erano costretti ad "inventarsi un metodo di lavoro" che ci è stato lasciato in eredità, consegnandoci una società più serena e più sicura. Il loro esempio, ha concluso il prefetto Pisani, deve stimolare il lavoro quotidiano di ogni poliziotto affinché, un giorno, anche noi, possiamo lasciare ai giovani una società migliore. Calogero "Lillo" Zucchetto, che aveva iniziato la sua carriera in Polizia a soli 19 anni, è ricordato come uno dei primi agenti di scorta del magistrato Giovanni Falcone. Nonostante la giovane età, il suo talento e l'impegno lo portarono ad entrare nella Squadra mobile di Palermo, sotto la guida del commissario Ninni Cassarà. Fu proprio Zucchetto a contribuire alla stesura del rapporto "Michele Greco 161", che documentava le attività delle cosche mafiose nella seconda guerra di mafia. Il 14 novembre 1982, Calogero Zucchetto fu assassinato, in via Notarbartolo a Palermo, da due killer, mentre si trovava fuori da un bar. Gli assassini, oltre a essere i responsabili materiali del delitto, furono identificati come esecutori di un più ampio piano mafioso, orchestrato dalla cupola di Cosa nostra. Per il suo sacrificio gli fu conferita la Medaglia d'oro al valor civile alla memoria.

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