Mario Incudine inaugura la stagione del Teatro Eschilo di Gela: sul palco la rivisitazione di "Liolà"
Spettacolo
Mario Incudine inaugura la stagione del Teatro Eschilo di Gela: sul palco la rivisitazione di "Liolà"
Platea piena per la prima rappresentazione del cartellone
Si alza il sipario sulla nuova stagione del Teatro Eschilo di Gela, inaugurata dalla messa in scena di "Liolà", commedia composta da Luigi Pirandello nel 1916 riadattata dal cantautore, attore e regista Mario Incudine insieme a Moni Ovadia e Paride Benassai. Start fortunato per gli organizzatori: platea piena e applausi scroscianti per la prima rappresentazione del calendario ricco di spettacoli. Un’opera a tutto tondo che mescola prosa e musica in una grande favola più vicina al mondo dell’opera popolare. Nella rivisitazione di un classico del teatro siciliano anche "Pauluzzu u Foddre", interpretato da Paride Benassai, alter ego di Luigi Pirandello che esalta e incarna la sua filosofia: maschera, follia, pazzia, l'essere uno nessuno e centomila. Un chiaroscuro tra i pensieri pirandelliani che nell'opera originale erano sottaciuti. Sul palco del Teatro Eschilo anche Angelo Tosto, sostituto di Moni Ovadia nei panni di Zio Simone, personaggio cinico e senza scrupoli, pavido e viscido che pur di avere un figlio, un erede a cui lasciare la roba, è disposto a qualsiasi compromesso.
Si alza il sipario sulla nuova stagione del Teatro Eschilo di Gela, inaugurata dalla messa in scena di "Liolà", commedia composta da Luigi Pirandello nel 1916 riadattata dal cantautore, attore e regista Mario Incudine insieme a Moni Ovadia e Paride Benassai. Start fortunato per gli organizzatori: platea piena e applausi scroscianti per la prima rappresentazione del calendario ricco di spettacoli. Un'opera a tutto tondo che mescola prosa e musica in una grande favola più vicina al mondo dell'opera popolare.
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Nella rivisitazione di un classico del teatro siciliano anche "Pauluzzu u Foddre", interpretato da Paride Benassai, alter ego di Luigi Pirandello che esalta e incarna la sua filosofia: maschera, follia, pazzia, l'essere uno nessuno e centomila. Un chiaroscuro tra i pensieri pirandelliani che nell'opera originale erano sottaciuti. Sul palco del Teatro Eschilo anche Angelo Tosto, sostituto di Moni Ovadia nei panni di Zio Simone, personaggio cinico e senza scrupoli, pavido e viscido che pur di avere un figlio, un erede a cui lasciare la roba, è disposto a qualsiasi compromesso.