Unione dei Comuni, il consiglio comunale di Gela vota commissioni e rappresentanti
Politica
Unione dei Comuni, il consiglio comunale di Gela vota commissioni e rappresentanti
Nuova prova per maggioranza e opposizione
Quella del prossimo martedì sarà una seduta consiliare di un certo peso, la terza per il nuovo civico consesso. Dopo l'elezione del presidente e del vicepresidente del consiglio, l'approvazione di Pef e Tari, per maggioranza e opposizione si presentano due nuove prove di tenuta. La prima riguarda l'elezione dei consiglieri componenti dell'Unione dei Comuni, organismo formato da sindaci e consiglieri comunali di Gela, Butera e Niscemi, che ha il compito di candidare alla regione la nuova Agenda Urbana 21 - 27, capace di intercettare finanziamenti fino a 70 milioni di euro. Durante il governo Greco ne facevano parte Carlo Romano, che ne era anche presidente, Rosario Faraci e Paola Giudice. Il loro mandato terminò in concomitanza con la scadenza naturale del consiglio comunale. Martedì in aula saranno eletti i nuovi rappresentanti del Comune di Gela e dovrebbe tornare la pax tra maggioranza e opposizione, leggermente naufragata durante l'approvazione di Pef e Tari. Dovrebbero essere due pro Di Stefano e uno di minoranza i nuovi componenti dell'organizzazione, presieduta dal buterese Angelo Di Menza, che dovrà procedere spedita per rispettare termini e scadenze per evitare di perdere finanziamenti. La seconda prova per il consiglio comunale sarà quella delle commissioni consiliari. Le griglie preparate dal presidente Paola Giudice arriveranno in aula martedì. Anche in questo caso pare che maggioranza e opposizione abbiano trovato la quadra, condividendo una linea uinivoca ed equilibrata. In questo caso la proporzione delle presidenze dovrebbe essere tre per la minoranza e cinque per i pro Di Stefano. Martedì i consiglieri comunali saranno chiamati ad esprimersi anche su una variazione di bilancio che dovrebbe permettere lo sblocco dei lavori della scuola Enrico Solito di via Berchet, chiusa da cinque anni a causa del crollo di un solaio. Si tratta di un adeguamento sismico ed impiantistico, le cui risorse erano rimaste impantanate a causa del dissesto finanziario.
Quella del prossimo martedì sarà una seduta consiliare di un certo peso, la terza per il nuovo civico consesso. Dopo l'elezione del presidente e del vicepresidente del consiglio, l'approvazione di Pef e Tari, per maggioranza e opposizione si presentano due nuove prove di tenuta. La prima riguarda l'elezione dei consiglieri componenti dell'Unione dei Comuni, organismo formato da sindaci e consiglieri comunali di Gela, Butera e Niscemi, che ha il compito di candidare alla regione la nuova Agenda Urbana 21 - 27, capace di intercettare finanziamenti fino a 70 milioni di euro. Durante il governo Greco ne facevano parte Carlo Romano, che ne era anche presidente, Rosario Faraci e Paola Giudice. Il loro mandato terminò in concomitanza con la scadenza naturale del consiglio comunale.
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Martedì in aula saranno eletti i nuovi rappresentanti del Comune di Gela e dovrebbe tornare la pax tra maggioranza e opposizione, leggermente naufragata durante l'approvazione di Pef e Tari. Dovrebbero essere due pro Di Stefano e uno di minoranza i nuovi componenti dell'organizzazione, presieduta dal buterese Angelo Di Menza, che dovrà procedere spedita per rispettare termini e scadenze per evitare di perdere finanziamenti. La seconda prova per il consiglio comunale sarà quella delle commissioni consiliari. Le griglie preparate dal presidente Paola Giudice arriveranno in aula martedì. Anche in questo caso pare che maggioranza e opposizione abbiano trovato la quadra, condividendo una linea uinivoca ed equilibrata. In questo caso la proporzione delle presidenze dovrebbe essere tre per la minoranza e cinque per i pro Di Stefano.
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Martedì i consiglieri comunali saranno chiamati ad esprimersi anche su una variazione di bilancio che dovrebbe permettere lo sblocco dei lavori della scuola Enrico Solito di via Berchet, chiusa da cinque anni a causa del crollo di un solaio. Si tratta di un adeguamento sismico ed impiantistico, le cui risorse erano rimaste impantanate a causa del dissesto finanziario.