Cronaca
Villa confiscata e incendiata a Gela, il prefetto: "Risposta dello Stato sarà immediata"
Il prefetto ha disposto l'immediato ripristino dell'immobile
Nella giornata di ieri, il Prefetto di Caltanissetta ha presieduto una riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica per un esame approfondito e qualificato dell'episodio incendiario che, tra la notte del 28 e 29 febbraio u.s., ha interessato il bene immobile definitivamente confiscato a un noto esponente della criminalità organizzata gelese. Il cennato bene, già liberato nel corso del 2022, era stato nuovamente sgomberato, su ordine del Prefetto, d'intesa con l'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati, il 28 settembre 2023, dopo la segnalazione della presenza di persone all'interno dello stesso.
Oltre ai vertici delle Forze dell'Ordine e al Sindaco di Gela, alla riunione erano presenti anche il Procuratore Capo della Repubblica presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, il Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Gela e il Presidente di Casa Famiglia Rosetta, l'associazione risultata aggiudicataria all'esito della procedura di evidenza pubblica per l'assegnazione definitiva del bene, conformemente a quanto previsto dalle disposizioni del Codice antimafia che regolano la materia dei beni confiscati.
Nella circostanza, il Prefetto ha sottolineato l'esigenza di procedere all'immediato ripristino dell'immobile e ha, pertanto, sollecitato il Sindaco ad attivarsi tempestivamente per l'esatta quantificazione dei danni e per l'adozione di tutte le iniziative necessarie a ripristinare la legalità. In particolare, il Prefetto ha invitato l'Amministrazione locale ad avviare, con assoluta urgenza, gli interventi utili a riportare il cespite nella condizione di potere essere definitivamente affidato all'Associazione individuata all'esito della gara, così da garantirne l'effettivo riuso sociale e dare un segnale forte e inequivocabile della presenza dello Stato e dell'impegno costante delle Istituzioni contro la criminalità organizzata. Analoghi auspici, nel corso della riunione, sono stati espressi anche da parte dei vertici della Magistratura i quali, nel sottolineare la gravità dell'episodio, hanno assicurato che prosegue senza sosta l'attività di indagine per assicurare i responsabili alla giustizia e dare una pronta ed efficace risposta contro un gesto inqualificabile, contrario ai principi di legalità e di convivenza civile.